la storia

Il dottor Alfredo Buonagurelli, Presidente del Circolo Avanti Savoia ,non poteva immaginare quanto la sua idea di istituire in Arezzo una Squadra di Pubblica Assistenza,fosse foriera di una rivoluzione nel mondo "bene" della sua città. Siamo nel 1892, e per poter far cassa per acquistare il materiale occorrente per la neonata Croce Bianca di Arezzo,venne lanciata l'idea di fare una Lotteria. Venne così istituito un Comitato di Signore composto dalla Baronessa Ottavia Albergotti, Borghini Elvira, Bozzi Ida, Buonagurelli Angiolina, Chianini Ester, Farsetti Edvige, Falciai Carlotta, Giuliani Quirina, Guiducci Laura, Konz Barbera, Lapini Antonietta, Losi Alfonsina, Mascagni Elisa, Mercanti Onorata, Nenci Emilia, Nenci Cesira, Perticucci Teresina, Sarri Enrichetta, Serbolisca Teresa, Soldi Carolina le quali dame curarono il reperimento dei premi e lo svolgimento della Lotteria. Ma dietro l'angolo, spuntò la insinuazione che la neo nata Croce Bianca era sorta per abbattere la Misericordia... evidentemente nel fare il bene non c'era posto per tutti.... Le Dame, intimorite, si dimisero in blocco e ci volle tutta la pazienza e il tatto del Dr Buonagurelli a farle recedere da quella sciagurata decisione. Rientrate così nel Comitato, venne chiesto alla Real Casa un premio per la Lotteria, ma la mattina dell'inaugurazione il Dr Buonagurelli ricevette un telegramma dalla Casa Reale nella quale si diceva che nella città di Arezzo vi erano associazioni consimili che facevano molta beneficenza da ritenere non utile la istituzione di una nuova, e così il dono non venne... .Casa Savoia è stata sempre illuminata e lungimirante nelle scelte...

Nel 1891 un nutrito gruppo di cittadini aretini illuminati e aperti alla solidarietà e stanchi dell'immobilismo nel quale la città era immersa, fondò la CROCE BIANCA che aveva come scopo il mutuo soccorso tra i soci, il soccorso agli infortunati e quanti ne avessero bisogno, oltre al trasporto in Ospedale.
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Comunque, anche senza il suo dono aiuto, la Lotteria andò bene e la Croce Bianca si acquistò il primo carrino per il Soccorso. L'attività si Soccorso la svolgeva in una casupola posta in Porta Buia e concessa dal Comune di Arezzo; ma sotto la cenere ancora c'era il risentimento contro la Croce Bianca....così quando la Squadra della Croce Bianca si presentò per prestare soccorso ad un fantino caduto nello svolgimento delle corse fatte al Prato per la festa del S. Donato, il popolino li accolse con ostilità,arrivando a malmenarli. L'intervento dei Carabinieri fu provvido per la loro incolumità. Ancora sul finire del secolo e precisamente nel 1898 continuavano i tempi duri per la Croce Bianca: infatti il Comune mandò la disdetta del locale, e a nulla servirono le istanze delle Patronesse e del dr Buonagurelli per la concessione di un altro locale. Tutto inutile. Il Consiglio quindi prese una casa in affitto posta in Via Madonna del Prato e questo segnò l'inizio della nostra storia sanitaria nella città di Arezzo. Un secondo carrino, costruito su disegno di Bernardini-segretario dell'Associazione- ci permise di mettere le radici in modo definitivo, e due anni dopo la Croce Bianca,in un terreno di sua proprietà iniziò a costruire la propria sede. Gli aretini così la accettarono e capirono che non era nata contro quelle Associazioni che già esistevano.... E che era una Associazione utile alla loro città. Era considerata una Associazione di nuova concezione sia per le motivazioni che la ispiravano, sia per il modo di concepire il Soccorso. Era laica - la religione e la politica molte volte dividono gli uomini- aperta a tutti senza distinzioni, e cosa unica a quei tempi, democratica. Tutti i soci infatti avevano diritto al voto, si sceglievano il governo dell'Associazione, approvavano il bilancio. Per la città di Arezzo questa fu una vera Palestra di Democrazia . Aveva introdotto,nel Soccorso la novità non solo di intervenire con prontezza,ma anche di operare con scienza. Aveva introdotto, per prima nella città i Corsi di formazione. Gli aderenti alla Croce Bianca erano obbligati a intervenire ,alla domenica,alle lezioni loro impartite da Medici che insegnavano come medicare le ferite,come steccare le fratture, e le norme igieniche allora del tutto assenti dalla vita sia cittadina che privata. Anche su questo aspetto la nuova Associazione fece scuola alle altre associazioni costringendo a rinnovare il modo di prestare soccorso alla popolazione. Non erano però ancora arrivati i tempi di "bonaccia" perch&eacuto; durante l'Episcopato del Vescovo Volpi,nel 1913 la Croce Bianca subì duri attacchi forse perch&eacuto; le Pubbliche Assistenze si diffondevano nella Provincia a macchia d'olio, ma i suoi piati non ottennero quello che il Vescovo desiderava.... Comunque,quello che non riuscì comunque al Vescovo, lo fece ,almeno in parte,il regime fascista:nel 1930 infatti furono,per legge firmata dal Re e da Mussolini,chiuse le Pubbliche Assistenze di Montevarchi, Mercatale, Manciano, Marciano, Pozzo della Chiana, Monte S.Savino, Foiano, Cortona, Tegoleto, Alberoro, Castiglion Fiorentino. Le sedi, le attrezzature, i soldi, i soci e i volontari furono incorporati nella Croce Rossa, così essa entrò, a nostre spese, nella realtà provinciale. Solo la Croce Bianca di Arezzo non subì la stessa sorte, perch&eacuto; riconosciuta di utilità pubblica come Associazione di Mutuo Soccorso, subì però il commissariamento..i soci furono costretti a votare la lista bloccata propinata loro dal Regime. Solo da pochi decenni abbiamo ripristinato il nostro diritto di compilare la lista aperta a tutti i Soci. La Croce Bianca però era entrata nel cuore degli Aretini e questi cominciarono a sentirla "cosa loro", e quando nel Giugno-Luglio del 1944 da qui è passato il fronte preceduto da devastanti bombardamenti e da stragi e rappresaglie compiute dai tedeschi in ritirata, la nostra Associazione rimase al suo posto con l'unica ambulanza disponibile in città, guidata dal mitico Gino Daveri: ha ripagato in questo modo la stima,il supporto,la fiducia che Arezzo le aveva accordato in cinquant'anni di storia. Era stata guidata con saggezza da grandi uomini che hanno lasciato un segno importante anche nella città di Arezzo: Gaspero Bonci fu il primo, seguito poi da Pier Luigi Occhini, Guglielmo Duranti, Vico Menotti, Antonio Curina, Santi Galimberti, Enzo Nucci, e da ultimo da Mariano Carlini. Con la Presidenza di Mariano Carlini la Croce Bianca ha avuto anche il merito di iniziare,a proprie spese ,il servizio di Ambulanza con Medico a bordo : solo in un secondo tempo il servizio sarebbe stato preso in carico dal servizio sanitario. Oggi questa storica Associazione ha riaperto le Delegazioni di Monte San Savino, di Castiglion Fibocchi e di Tegoleto , e ha ampliato i servizi istituzionali istituendo una Unità di Protezione Civile e le Onoranze Funebri. Ma è l'Emergenza il suo fine primario, e gli sforzi che sostiene sono notevoli: sono 30 le ore giornaliere effettuate nella città di Arezzo, 12 a Monte san Savino, e 4 al Tegoleto. Tutto questo è reso possibile per la grande disponibilità dei volontari che danno gratuitamente la loro opera in favore della Croce Bianca e della città e del territorio di Arezzo: solo con il sostegno dei soci e con l'apporto dei volontari potremo garantire servizi efficaci e utili a tutta la popolazione.

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